Deaglio come Pinocchio
Ha denunciato possibili brogli elettorali: la Procura romana ha aperto un'inchiesta e l'ha subito conclusa mettendo sotto accusa lui per diffusione di notizie false. Ma qualcuno ci spiegherà il mistero delle schede bianche?
(28 nov 2006)
Enrico Deaglio, direttore del settimanale Diario, ha denunciato possibili brogli nelle ultime elezioni a danno del centro sinistra. La Procura romana ha aperto un’inchiesta (con una prontezza che ha destato qualche stupore, almeno in me). Ai magistrati sono bastati pochi giorni per concludere che la denuncia era campata in aria, ma il caso non è chiuso: è stato aperto un procedimento contro Deaglio per diffusione di notizie false. Non si può fare a meno di pensare a Pinocchio: “Questo poveretto è stato derubato: prendetelo dunque, e mettetelo in prigione!” (Nella foto, l’arresto del mafioso Giovanni Brusca: lui e Deaglio si somigliano come gemelli; a sinistra, il Deaglio vero)
Ora, a prescindere dal fatto che se si facesse la stessa cosa per tutte le notizie false (o sbagliate: capita, di sbagliare) finirebbero sotto accusa tutti i giornalisti italiani (e anche i corrispondenti stranieri), a cominciare da quelli cari alla destra come i direttori di Libero e del Giornale, alla base delle tesi di Deaglio c’è almeno un fatto oggettivo: la forte anomalia nel numero delle schede bianche, crollate a livelli statisticamente improbabili e con una omogeneità da regione a regione anche questa inusitata. Un’anomalia sottolineata anche dai sondaggisti, che magari sbaglieranno le previsioni, ma i conti li sanno fare. Qualcuno si degnerà di chiarirci questo dettaglio?
Se vuoi commentare, clicca qui